Il futuro del trasporto scolastico a Bagno a Ripoli".
Comunicato del Gruppo Consiliare Cittadinanza Attiva Bagno a Ripoli
Questa amministrazione si fa vanto di investire molto sulla scuola, ma la scuola non è solo patrimonio edilizio! E, in passato, a Bagno a Ripoli, l’attenzione ed il sostegno ai progetti didattici sono stati molto forti!
Anche il servizio di scuolabus è un tassello di quei progetti. In più, serve la fascia di bambini e ragazzi, dall’Infanzia alla scuola dell’obbligo (ne usufruiscono più di 400 bambini quest’anno) e a garantire loro la frequenza scolastica, in un territorio, composto di frazioni, come il nostro. Perciò, è un servizio di fondamentale importanza per le famiglie.
Come è stato gestito in questi ultimi anni? Dalle 6 linee, ossia i percorsi per accompagnare gli alunni a scuola e riprenderli all’uscita, dal 2014, progressivamente, ne sono state esternalizzate 4: soltanto 2 rimangono in gestione diretta del Comune, con 4 mezzi e 3 autisti.
Ma negli ultimi tempi sembrano essere venuti tutti i nodi al pettine: nel giro di pochi mesi, infatti, ci sono state due dimissioni ed una richiesta di mobilità: gli autisti andati via sono rimasti però nel settore ed uno vuol spostarsi in un’altra Amministrazione. Già questo dato pone degli interrogativi: forse non stavano bene a Bagno a Ripoli? Forse non c’erano sufficienti garanzie sul loro futuro professionale?
Comunque, a tale “emergenza” è stato fatto fronte, spostando personale dal Centro Operativo, ma ci sono stati ben due concorsi e nessuno per autista di scuolabus. L’Amministrazione ha intenzione di farli (concorsi o bandi per mobilità), per ripristinare la funzionalità piena e dare stabilità al servizio, continuando a gestirlo direttamente oppure no? Perché altre amministrazioni, come Montespertoli, Campi Bisenzio e Scandicci, ad esempio, hanno assunto degli autisti ed investito in questo campo e Bagno a Ripoli va in direzione contraria?
E, poiché l’appalto scadrà nel 2019, che cosa si pensa di fare? Mettere a gara tutte e 6 le linee, perdendo in risorse ed in soldi, con personale già formato, messo a fare altro, in aggiunta ai costi del servizio appaltato?
Poi, quali tipi di controllo sono stati esercitati su Cap Prato e cooperativa sociale Cristoforo, vincitori della gara nel 2014, con particolare riferimento alla qualità e sicurezza del parco automezzi e all’aspetto della continuità delle figure di autisti e personale di accompagnamento presenti sullo scuolabus? Perché non si tratta del servizio di TPL, ma chi è sull’autobus ha a che fare con bambini in una fascia d’età delicata e ci sono anche risvolti educativi da tenere nella dovuta considerazione.
Soprattutto, poi, quest’Amministrazione come pensa di gestire il trasporto scolastico di tutte quelle iniziative educative, scolastiche ed extrascolastiche, che costituiscono parte integrante dell’offerta didattica? Pensiamo al collegamento fra le varie sedi scolastiche di cui i nostri Istituti Comprensivi sono composti, in occasione ad esempio della Mostra del Libro, o alle uscite didattiche, al progetto di nuoto per le terze medie, etc…Oggi i costi di questo servizio ricevono un contributo a carico delle famiglie, ma è possibile garantirlo grazie al personale e mezzi interni, perché CAP non ha le necessarie autorizzazioni per effettuare il servizio oltre i confini comunali.
Abbiamo posto tutte queste domande al Consiglio comunale di ieri, nell’interrogazione che abbiamo presentato. Dalla risposta ricevuta si evince che, al momento, l’Amministrazione non si ponga alcun problema: gli autisti sul servizio resteranno fino al pensionamento. Poi, è stato fatto un bilancio positivo dell’esternalizzazione, rassicurando che, se dovessero essere messe a gara tutte le gite, si guarderà alla qualità. Di fronte alla nostra domanda diretta sulla volontà o meno di riprendere in gestione diretta, invece, il servizio, allo scadere dell’appalto, l’Assessore si è detta non avere preclusioni.
Confidiamo che non siano parole e basta, ma che si voglia realmente prendere in considerazione di investire di più su questo servizio. Esternalizzarlo vorrebbe dire non sostenere più questa parte di progetto didattico allo stesso modo, oltre a perdere le competenze degli autisti e a mal gestire i costi, con quelli duplicati sull’appalto.
Non possiamo e non vogliamo assistere inerti alla dismissione, un pezzo alla volta, di un sistema scolastico, che è stato il fiore all’occhiello di Bagno a Ripoli, e di cui, invece, l’Amministrazione, in molte recenti occasioni, si dimostra incapace di ascoltare i bisogni.
Sonia Redini
Consigliere del Gruppo “Per Una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli”
Bagno a Ripoli, 29 novembre 2017