Si è svolto l'annunciato incontro di lavoro tra questa Amministrazione, rappresentata dal Sindaco Luciano Bartolini, dall'Assessore alla Protezione Civile Silvia Tacconi, dall'Assessore ai Lavori Pubblici e Ambiente Francesco Casini, dal Dirigente dei Lavori Pubblici Andrea Focardi
Si è svolto l'annunciato incontro di lavoro tra questa Amministrazione, rappresentata dal Sindaco Luciano Bartolini, dall'Assessore alla Protezione Civile Silvia Tacconi, dall'Assessore ai Lavori Pubblici e Ambiente Francesco Casini, dal Dirigente dei Lavori Pubblici Andrea Focardi e dal Responsabile della Protezione Civile Roberto Fanfani, e il Consorzio Bonifica Toscana Centrale, per il quale erano presenti il Commissario Mauro Cresti e il Direttore Francesco Piragino.
Insieme al Consorzio Bonifica Toscana Centrale – che, ricordiamo, deve curare 2000 km di sponde fluviali, praticamente la distanza fra Firenze e il Canale della Manica andata e ritorno! - abbiamo analizzato la situazione a seguito della bomba d'acqua del 21 ottobre, quando, a creare problemi nella nostra zona, non sono stati i torrenti principali, che anche grazie alle casse di espansione hanno sostenuto senza danni la piena in transito, ma i borri e i fossi minori. Le precipitazioni si sono manifestate infatti in misura molto intensa sull'intero territorio comunale facendo registrare una particolare eccezionalità locale nell'area della collina di Belmonte con gravi effetti sul versante Antella/Ospedale Ponte a Niccheri e sull'opposto versante di Grassina. Le vie interessate dall'evento alluvionale sono state: via Giotto, via Galilei, via L. da Vinci, via Buonarroti, via Tizzano, via Pian di Grassina, via Lorenzoni, via IV Agosto, via Bikila, via Labriola, via Brigate Partigiane, via Repubblica Val d'Ossola e Via Carnia.
L'ing. Piragino ha evidenziato le problematiche collegate all'intubamento e alla costrizione dei corsi d'acqua realizzati nei decenni passati durante l'espansione dei centri abitati verso le aree agricole. Il Borro delle Argille, per fare un esempio di questi giorni, non ha retto alla bomba d'acqua proprio perché intubato. Le situazioni critiche rilevate sono molteplici e complesse e onerose sono le possibili soluzioni per ridurre l'attuale condizione di rischio. Gli interventi allo studio si indirizzeranno necessariamente verso l'adeguamento delle sezioni intubate, l'intercettazione e la laminazione delle acque a monte dei centri abitati e la formazione di adeguate canalizzazioni alla base dei versanti a ridosso delle aree urbane. Tali interventi potranno ridurre sensibilmente il rischio di esondazione, ma non eliminarlo del tutto, in caso di fenomeni così intensi come quello di lunedì 21.
Sugli interventi necessari hanno particolarmente insistito gli Amministratori comunali presenti all'incontro: bisogna operare verso la riduzione del rischio con opere che agevolino localmente il deflusso ritardando ove possibile il trasferimento delle acque di versante verso le aree urbane di valle. Su tale linea operativa dovranno inserirsi tutti i nuovi interventi. Sindaco e Assessori hanno posto poi il problema della Variante alla Chiantigiana che, transitando proprio in quella collina poco a monte del centro abitato, potrà essere l'occasione per attivare alcuni degli interventi di opere di intercettamento e ridistribuzione delle acque del versante. Un elemento di attenzione è stato posto anche alla situazione dell'Ospedale di Ponte a Niccheri per il quale si rendono necessarie opere di protezione dalle acque provenienti dalla collina oltre che di difesa dalle esondazioni del vicino Isone.
Si è riflettuto poi sull'opportunità di giungere a una sorta di vademecum con alcuni suggerimenti e indicazioni ai privati su come collaborare e far sì che si possano fare insieme azioni di prevenzione in un quadro condiviso e di crescita della consapevolezza e della responsabilità da parte dei proprietari dei terreni.
Bagno a Ripoli, 31 ottobre 2013