Il Comune di Bagno a Ripoli ha presentato ricorso in via stragiudiziale contro il Governo per recuperare circa 900mila euro di mancati trasferimenti statali per gli anni 2007-2010.
Il Comune di Bagno a Ripoli ha presentato ricorso in via stragiudiziale contro il Governo per recuperare circa 900mila euro di mancati trasferimenti statali per gli anni 2007-2010.
Il Sindaco Luciano Bartolini ha infatti firmato gli atti di diffida e messa in mora indirizzati al Ministero dell’Interno nel contesto di un’azione promossa e coordinata dall’Anci Toscana per il recupero delle somme non corrisposte dallo Stato per l’Ici 2008, l’addizionale Irpef 2007 e il reintegro dei fondi per la finanza degli enti territoriali.
Nel dettaglio, al bilancio del Comune di Bagno a Ripoli mancano complessivamente 888.927,54 euro, così ripartiti: 310.565,55 euro di acconto sull’addizionale comunale Irpef 2007, 223.821,40 euro di gettiti Ici non percepiti nel 2008, 112.289,07 euro di gettiti Ici fabbricati di categoria D (2007, 2008 e oltre) e i restanti 242.251,52 euro per il reintegro del taglio sui “costi della politica” nel 2008, 2009 e 2010.
“900mila euro in meno nei nostri bilanci – ha dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini -, una cifra considerevole e soprattutto assolutamente dovuta per legge! Negli anni passati abbiamo contestato le varie Finanziarie, ree di avere via via intensificato i tagli alle nostre risorse, creando contestualmente dei vincoli di spesa, ma se nemmeno le entrate ridotte ci vengono garantite! E ripetiamo, si tratta di somme non promesse, bensì dovute sulla base di testi normativi emanati dallo Stato! Per noi fra avere e non avere 900mila euro, fa la sua enorme differenza. Un'altra grave incongruenza, che si aggiunge al fatto che i rimborsi dell'Ici prima casa sono commisurati ad una situazione ormai non più attuale, essendo una fotografia vecchia di due anni. Un periodo, questo, tra l'altro, in cui le trasformazioni immobiliari hanno modificato le varie realtà urbanistiche comunali, in presenza oltre tutto di una normativa che ha consentito più ampi margini di azione ai sempre troppi 'furbetti', abili a insinuarsi nelle pieghe delle leggi. In questo contesto, la nostra azione di ricorso è paradossalmente quasi di difesa: ci togliete risorse, non ci rimborsate quanto promesso, create di fatto una situazione più favorevole all'evasione e per giunta nemmeno ci date per intero le somme che ci spettano di diritto? Il ricorso è una scelta obbligata!”