Requisiti del richiedente

 Il versamento dell'Imposta Municipale Propria (Imu) deve essere effettuato in autoliquidazione in 2 rate:

  • acconto entro il 16 giugno
  • saldo entro il 16 dicembre
  • oppure in un'unica soluzione entro il 16 giugno

Entro il 16 dicembre 2015 potrà essere eseguito il versamento a saldo dell'imposta complessivamente dovuta sulla base delle aliquote comunali deliberate per l'anno 2015, con conguaglio sulla rata precedente.

Le aliquote approvate dal Comune con delibera del Consiglio Comunale n. 54 del 25/06/2015 sono le seguenti:

 

Casistica

Aliquota

Aliquota ordinaria (comprende anche le abitazioni non locate o tenute a disposizione, per le quali non siano stati registrati contratti di locazione da almeno due anni)

1,06%

Abitazione concessa in uso gratuito dal soggetto passivo ad ascendenti o discendenti di primo grado in linea retta che la utilizzano come abitazione principale in quanto ivi residenti

Per usufruire dell’agevolazione è necessario presentare un’autocertificazione, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre 2015, indicando la data dalla quale sussiste la suddetta condizione.

Non è tenuto al presente adempimento chi ha già presentato la presente dichiarazione ai fini Ici o autocertificazione ai fini Imu e permangano tuttora i requisiti.

Non si procede a rimborsi d’imposta per il mancato esercizio del diritto al beneficio entro i termini indicati.

0,76%

Immobili non produttivi di reddito fondiario ai sensi dell'art. 43 del testo unico di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 917/86

0,90%

Abitazioni locate, con contratti di locazione ex art. 2, commi 3 e 5, Legge 431/98 a soggetti che le utilizzano come abitazione principale in quanto ivi residenti

Per usufruire dell’agevolazione, è necessario presentare un’autocertificazione, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre 2015, indicando la data dalla quale sussiste la suddetta condizione.

Non è tenuto al presente adempimento chi ha già presentato l'autocertificazione e permangono tuttora i requisiti.

Non si procede a rimborsi d’imposta per il mancato esercizio del diritto al beneficio entro i termini indicati.

0,76%

Alloggi di edilizia residenziale pubblica, regolarmente assegnati, di proprietà di altri Comuni

0,76%

Terreni agricoli

0,76%

Abitazione principale, classificata nella categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze, del soggetto passivo in cui, unitamente al proprio nucleo familiare, dimora abitualmente e risiede anagraficamente

0,35%

La detrazione per abitazione principale degli immobili classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze è nella misura di € 200,00.

Il versamento deve essere eseguito interamente nei confronti del Comune, eccetto i fabbricati classificati nella categoria catastale D, per i quali è previsto che il gettito Imu ad aliquota standard del 0,76% è dovuto allo Stato, mentre la differenza con la maggiore aliquota deliberata è di competenza del Comune.

Il versamento potrà essere effettuato con modello F24 utilizzando i seguenti codici tributo:

    • codice 3912 = Imu abitazione principale e pertinenze – Comune
    • codice 3914 = Imu terreni  - Comune
    • codice 3916 = Imu aree fabbricabili - Comune
    • codice 3918 = Imu altri fabbricati - Comune
    • codice 3925 = Imu fabbricati D – Stato
    • codice 3930 = Imu fabbricati D – incremento Comune

I codici tributo non più utilizzabili per il pagamento sono:

  • codice 3913 = Imu fabbricati rurali a uso strumentale - Comune
  • codice 3915 = Imu terreni  - Stato
  • codice 3917 = Imu aree fabbricabili  - Stato
  • codice 3919 = Imu altri fabbricati – Stato

Nell'esecuzione del pagamento, deve essere prestata particolare attenzione:

  • alla compilazione del modello F24, indicando per tutti gli immobili i codici tributo relativi al Comune (eccetto che per i fabbricati D, come sopra evidenziato)
  • alla verifica della quietanza rilasciata presso gli sportelli di Equitalia Spa, presso le banche e presso qualsiasi ufficio postale, soprattutto in merito alla corretta indicazione del codice catastale del Comune di Bagno a Ripoli: A564

Dal 1° dicembre 2012 è prevista, in alternativa, la possibilità di utilizzare il bollettino postale intestato all'Agenzia delle Entrate. Si ricorda che, in questo caso, sarà però necessario utilizzare un singolo bollettino per ogni Comune.

Non si procede al versamento Imu se l'importo dovuto non è superiore a € 12,00 annui.

Qualora il contribuente effettui il pagamento in ritardo, può avvalersi dell'istituto del ravvedimento operoso.
Il contribuente potrà regolarizzare la propria posizione:

  1. ravvedimento “sprint”, entro 14 giorni dalla scadenza prevista: provvedendo al pagamento dell'imposta dovuta, della sanzione prevista per il tardivo versamento (30%) ridotta a un quindicesimo rispetto alla riduzione di un decimo, ossia allo 0,2% (1/15 del 3%) per ogni giorno di ritardo, e degli interessi calcolati per i giorni di ritardo al tasso legale dello 0,5%; dal 2016 la sanzione si riduce alla metà, ossia 0,1%
  2. ravvedimento “breve”, dal 15° giorno ed entro 30 giorni dalla scadenza prevista: provvedendo al pagamento dell’imposta dovuta, della sanzione prevista per il tardivo versamento (30%) ridotta a un decimo, ossia al 3%, e degli interessi calcolati per i giorni di ritardo al tasso legale dello 0,5%; dal 2016 la sanzione si riduce alla metà, ossia 1,5%
  3. ravvedimento “medio”, dal 31° giorno ed entro 90 giorni dalla scadenza prevista: provvedendo al pagamento dell'imposta dovuta, della sanzione prevista per il tardivo versamento (30%) ridotta a un nono, ossia al 3,33%, e degli interessi calcolati per i giorni di ritardo al tasso legale dello 0,5%; dal 2016 la sanzione si riduce alla metà, ossia 1,66%
  4. ravvedimento “lungo”, dal 91° giorno ed entro 1 anno dalla scadenza prevista: provvedendo al pagamento dell’imposta dovuta, della sanzione prevista per il tardivo versamento (30%) ridotta a un ottavo, ossia al 3,75%, e degli interessi calcolati per i giorni di ritardo al tasso legale dello 0,5%

Sono esenti dall'Imu:

  • gli immobili posseduti dallo Stato, nonché gli immobili posseduti nel proprio territorio dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dalle Comunità Montane, dai Consorzi tra tali enti, dagli enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente a compiti istituzionali
  • fabbricati del gruppo catastale 'E'
  • fabbricati culturali: si tratta degli immobili totalmente adibiti a sedi di musei, di biblioteche, di archivi, di cineteche, di emeroteche, purché siano aperte al pubblico e non derivi alcun reddito dal loro utilizzo
  • fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto e loro pertinenze
  • fabbricati della Santa Sede
  • i fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali per i quali è prevista l’esenzione dell’imposta locale sul reddito dei fabbricati in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia
  • immobili utilizzati dagli enti non commerciali, eccetto gli immobili posseduti da partiti politici, che restano comunque assoggettati all'imposta indipendentemente dalla destinazione d'uso dell'immobile, destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, culturali, ricreative, sportive e religiose; in caso di utilizzo misto dell'immobile (non commerciale e commerciale), l'esenzione si applica solo alla frazione di unità nella quale si svolge l'attività di natura non commerciale, se identificabile attraverso l'individuazione degli immobili o porzioni di immobili adibiti esclusivamente a tale attività; qualora non sia possibile identificarla, l'esenzione si applica solo in proporzione all'utilizzazione non commerciale dell'immobile e dovrà essere indicata in apposita dichiarazione (le modalità e le procedure saranno stabilite con successivo decreto da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze). Le rendite catastali dichiarate o attribuite producono effetto fiscale dal 1° gennaio 2013
  • immobili di proprietà delle Onlus, eccetto quelli ad uso produttivo di categoria D
  • immobili adibiti a esercizi commerciali e artigianali situati in zone precluse al traffico a causa dello svolgimento di lavori per la realizzazione di opere pubbliche che si protraggono per oltre 6 mesi, eccetto quelli a uso produttivo di categoria D
  • immobili relativi a istituzioni riordinate in aziende pubbliche di servizi alla persona o in persone giuridiche di diritto privato, eccetto quelli a uso produttivo di categoria D
  • le abitazioni principali, eccetto quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, e relative pertinenze nella misura massima di un'unità per ciascuna delle categorie catastali classificate in C/2, C/6 e C/7, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità a uso abitativo
  • le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari
  • i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal Decreto del Ministro delle Infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008
  • le case coniugali assegnate al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio
  • gli immobili, in numero massimo di uno per soggetto passivo, iscritti o iscrivibili nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduti, e non concessi in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia a ordinamento civile, nonché dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 28, comma 1, del Decreto Legislativo 19 maggio 2000, n. 139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia, per i quali non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica
  • i fabbricati rurali a uso strumentale di cui al comma 8 dell’articolo 13 del Decreto Legge n. 201 del 2011
  • i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati


La dichiarazione dovrà essere presentata entro il 30 giugno dell'anno successivo alla data del possesso o della variazione; la dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi, sempre che non si verifichino modifiche dei dati e degli elementi dichiarati, cui consegua un diverso ammontare dell'imposta dovuta, che non sono note al Comune; restano valide le dichiarazioni presentate ai fini Ici in quanto compatibili.

L'obbligo di presentare la dichiarazione Imu sorge nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni Ici già presentate, nonché nei casi in cui si sono verificate variazioni che non sono comunque conoscibili dal comune e pertanto:

  • Nel caso in cui gli immobili godano di riduzioni dell'imposta:
    - fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati
    - fabbricati di interesse storico o artistico
    - immobili per i quali il comune ha deliberato riduzione di aliquota, limitatamente agli immobili non produttivi di reddito fondiario ai sensi dell'art.43 del Tuir - Testo Unico delle Imposte sui Redditi (immobili relativi a imprese commerciali e immobili che costituiscono beni strumentali per l'esercizio di arti e professioni)
    - terreni agricoli, nonché quelli non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola (Iap)

 

  • Nel caso in cui il Comune non sia in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell'obbligazione tributaria:
    - immobile oggetto di locazione finanziaria
    - immobile oggetto di atto di concessione amministrativa su aree demaniali
    - atti costitutivi, modificativi o traslativi di aree edificabili
    - terreno agricolo diventa area edificabile
    - area diventa edificabile in seguito alla demolizione del fabbricato
    - immobile assegnato al socio della cooperativa edilizia a proprietà divisa in via provvisoria
    - immobile assegnato al socio della cooperativa edilizia a proprietà indivisa oppure è variata la destinazione ad abitazione principale dell'alloggio
    - immobile concesso in locazione dagli istituti autonomi per le case popolari (Iacp) e dagli enti di edilizia residenziale pubblica
    - immobili esenti di cui all'art. 7, comma 1, lettera c) e lettera i) del Decreto Legislativo n. 504/92 (fabbricati con destinazione a usi culturali e gli immobili utilizzati dagli enti non commerciali destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive e religiose)
    - immobili esenti di cui all'art. 7, comma 1, lettera g del Decreto Legislativo n. 504/92 (fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e recuperati al fine di essere destinati alle attività assistenziali di cui alla Legge n. 104/92)
    - immobili che hanno perso o acquisito il diritto all'esenzione
    - fabbricato classificabile nel gruppo catastale D, non iscritto in catasto, ovvero iscritto ma senza attribuzione di rendita, interamente posseduto da imprese e distintamente contabilizzato
    - immobile dove è intervenuta una riunione di usufrutto
    - immobile dove è intervenuta un'estinzione del diritto di abitazione, uso, enfiteusi o superficie
    - parti comuni dell'edificio (art. 1117 Codice Civile) accatastate autonomamente come bene comune censibile
    - immobile oggetto di diritti di godimento a tempo parziale (multiproprietà)
    - immobile posseduto da persone giuridiche interessate da fusione, incorporazione o scissione
    - acquisto o cessazione diritto reale sull'immobile per effetto di legge (usufrutto legale dei genitori)

 

  • In tutti i casi in cui il contribuente non abbia richiesto gli aggiornamenti della banca dati catastale.

La dichiarazione Imu deve essere presentata al comune nel cui territorio sono ubicati gli immobili con le seguenti modalità:

  • consegna diretta al Comune, presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp)
  • spedizione a mezzo del servizio postale (anche dall'estero), mediante raccomandata senza ricevuta di ritorno, in busta chiusa recante la dicitura “Dichiarazione IMU 20_ _” indirizzandola all'Ufficio Tributi
  • spedizione in via telematica con posta certificata (Pec)

Normativa di riferimento

Per visualizzare i Regolamenti cliccare su Amministrazione Trasparente sulla home page del sito web del Comune di Bagno a Ripoli, Disposizioni generali, Atti generali.

Riferimenti e contatti

Ufficio
Tributi
Referente
Anna Rita Meriggioli - Filippo Salvadori - Simona Stondei - Eleonora Turrini
Responsabile
Dr. Stefano Benedetti (Funzionario Responsabile)
Indirizzo
Piazza della Vittoria, 1 - 50012 Bagno a Ripoli
Tel
0556390258 - 273 - 272
Fax
0556390267
E-mail
eleonora.turrini@comune.bagno-a-ripoli.fi.it
Orario di apertura
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